Ultimamente mi trovo spesso a parlare di cuore e di quanto sia importante imparare ad ascoltarlo. Mi accorgo che le persone che mi guardano smarrite e mi chiedono cosa significhi esattamente seguire il cuore. Non è facile spiegare qualcosa a cui non siamo abituati nemmeno a pensare, ma forse partendo da alcune scoperte scientifiche la nostra mente potrebbe aiutarci a comprendere quanto sia importante sviluppare l’ascolto del cuore ed apprendere a vivere secondo la sua direzione.

Riporto quindi qui di seguito alcuni articoli sull’argomento ed un estratto di un libro di Annie Marquier.

Buona lettura!

A proposito delle recenti scoperte scientifiche che dimostrano che il cuore oltre a emettere un campo elettromagnetico cento volte più ampio del cervello, ha anche una struttura simile.

Questo concetto è stato introdotto nel 1991 dal Dr.Armour che definisce il cuore come “un vero piccolo cervello” fornito di un proprio intrinseco sistema nervoso piuttosto complesso che opera e processa informazioni indipendentemente dal cervello e dal SNA.

Secondo le ricerche più recenti nel campo delle neuroscienze esiste una relazione stretta fra cuore e  cervello.
Il cuore sembra possedere un vero e proprio “cervello” e quindi una sua propria intelligenza. Questo concetto è stato introdotto nel 1991 dal Dr.Armour che definisce il cuore come “un vero piccolo cervello” fornito di un proprio intrinseco sistema nervoso piuttosto complesso che opera e processa informazioni indipendentemente dal cervello e dal SNA.
Il gruppo di ricerca del Dr.Armour ha scoperto che il cuore sintetizza e rilascia neurotrasmettitori (norepinefrina e dopamina) che fino a pochi anni fa si pensava fossero prodotti solo dai neuroni del cervello.

Attraverso il sistema nervoso, il sistema ormonale e altri percorsi il cuore influenza profonadamente il funzionamento del cervello stesso. Il cervello è influenzato e obbedisce ai segnali inviati dal cuore.

Ecco cosa dice Annie Marquier nel suo libro “Usare il cervello del cuore” edizioni Amrita

“Abbiamo trovato il Maestro: è nel cuore!…

Mentre, fin dall’inizio dei tempi, l’ego ha usato alcune parti del cervello della testa per svolgere il ruolo che gli era assegnato, il nostro Maestro interiore, anima o sé superiore che dir si voglia, può usare ora il cervello del cuore fisico per indurre un sistema di percezione completamente diverso e trasmettere la sua volontà, ottenendo il perfetto funzionamento di tutta la personalità.

In compenso, ciò può avvenire solo a determinate condizioni. Per cominciare, è stato osservato in laboratorio che, per ottenere lo stato di coerenza (lo stato in cui l’essere umano funziona al meglio), bisogna nutrire pensieri ed emozioni “elevati” come la gratitudine, l’altruismo, la fiducia, la benevolenza. Abbiamo visto prima che la paura e lo stress sbarrano l’accesso a questo circuito, il che significa che la via del Maestro che è nel cuore è accessibile soltanto se i circuiti inferiori della coscienza sono disattivati, o piuttosto ricondotti alle loro giuste funzioni: il corpo emozionale è domato (il cavallo è pieno di vigore, ma disciplinato e ben guidato) e il corpo mentale è duttile e aperto (il cocchiere si è messo al servizio del padrone del carro, o Maestro). In queste condizioni, e in queste soltanto, il Maestro del cuore può essere attivo, e siamo in grado di creare lo stato di coerenza.

Il Maestro del cuore può essere attivo e noi possiamo goderne appieno i benefici solo quando siamo padroni della nostra mente e delle nostre emozioni.

Abbiamo quindi a disposizione un nuovo circuito. Invece di essere elaborata solamente dal cervello limbico emozionale inferiore (il cavallo) o dalla corteccia razionale (il cocchiere), l’informazione può essere elaborata in primo luogo dal cervello del cuore (il Maestro), che invia poi le sue istruzioni, secondo la sua volontà, al cervello della testa e al resto del corpo. La sapienza antica, mediante la sua simbologia, aveva già rivelato la possibilità di esperire la vita attraverso una coscienza completamente diversa, quella del Maestro; e lo stato di coerenza biologica scoperto nei laboratori non è altro che l’espressione fisica di questo diverso livello di coscienza.

Quando siamo capaci di raggiungere questo stato di coerenza, le conseguenze che si osservano sono veramente impressionanti.

LE CONSEGUENZE DELLA COERENZA

Il corpo fisico

Quando il cervello del cuore può svolgere il suo ruolo direttivo, il corpo fisico funziona in maniera ottimale: la salute è eccellente e il livello di energia è elevato. Sappiamo che l’omeostasi, l’equilibrio perfetto del corpo, si fonda sul bilanciamento fra il sistema simpatico e quello parasimpatico: quando a dirigere è il cervello del cuore, il parasimpatico ritrova la sua piena capacità ed è in grado di equilibrare l’azione del sistema simpatico. Non appena tenta di instaurarsi lo squilibrio, il cuore produce l’ormone antistress ANF che attenua e rimette al giusto posto i vecchi meccanismi di difesa o di attacco, di paura e di separazione che si apprestano ad entrare in gioco. Lo stress scompare, e le ripercussioni sulla salute sono immediate, con, fra l’altro: scomparsa o forte riduzione delle malattie, perché il sistema immunitario funziona in maniera ottimale, sonno ristoratore,pressione arteriosa normale; vitalità accresciuta perché tutti gli organi funzionano al meglio secondo il principio di risonanza.

Le emozioni

Secondo gli esperimenti di laboratorio, le emozioni che generano il miglior stato di coerenza sono in primo luogo la gratitudine e, subito dopo, l’amore incondizionato e tutte le altre qualità del cuore: bontà, generosità, compassione, serenità, pace interiore, apertura alla vita e agli altri, gioia quieta, appagamento, eccetera, tutte emozioni di tipo “superiore” che non hanno niente a che vedere con quelle del circuito primitivo, delle quali sono addirittura l’opposto.

All’interno del grande serbatoio emozionale, il circuito del Maestro del cuore utilizza naturalmente le emozioni cosiddette “positive” o “elevate”. Non si tratta di emozioni “delicate”, ma piuttosto di emozioni potenti, cariche di compassione, di amore e di saggezza, che ci rendono persone forti, intelligenti, salde, stabili, sagge, generose, compassionevoli, e nello stesso tempo molto efficienti e creative nell’azione, perché l’energia non viene dispersa nell’agitazione o nell’opporre resistenza.

L’appagamento

In questa nuova dinamica, possediamo una gioia serena e un profondo appagamento indipendentemente dalle circostanze. Questo “indipendentemente dalle circostanze” è fondamentale, perché in tale stato l’esperienza deliziosa della vita, di un sereno benessere, non dipende più dall’esterno, ma proviene direttamente dall’interno, dallo stato naturale di coerenza suscitato dall’apertura del cuore, e nulla è in grado di guastarla. Come si legge in Giovanni 16, 22: «E la gioia che avrete, nessuno potrà togliervela».

Siamo talmente poco abituati a questo tipo di funzionamento che spesso facciamo fatica a immaginare la possibilità di un appagamento così naturale. Siamo intimamente programmati a pensare che saremo felici solo quando avremo un nuovo amore, o quando avremo trovato “il lavoro che fa esattamente per noi”, o ricevuto l’eredità della nonna, o quando potremo fare una vacanza ai Caraibi, o avremo ottenuto il riconoscimento generale dei nostri talenti o qualunque altra cosa proveniente dall’esterno; e ci diamo incessantemente d’attorno come ossessi per è pura teoria, ma un’esperienza concreta: è il nostro corpo fisico a dircelo, a farcelo sentire, e il corpo racconta solo storie vere… Ciò non è né un bene né un male. Semplicemente, questa nuova dinamica funziona così, seconcercare di creare queste condizioni “ideali”. Ma anche se le otterremo, già sappiamo quanto sarà effimera la nostra soddisfazione; ragion per cui cercheremo di avere sempre di più, e saremo continuamente presi nella dinamica dell’attesa e della speranza che succeda qualcosa, oppure in quella del rimpianto e della delusione per ciò che non si è verificato secondo i nostri desideri*.

Ciò non è un “male”. Semplicemente, la macchina dell’ego funziona così, secondo le leggi stesse della natura.

Solo che queste dinamiche sono dolorose per l’essere umano.

In compenso, quando tutto ciò che siamo oscilla in sincronia con il cuore, non abbiamo più bisogno di circostanze speciali per essere felici, perché siamo felici. 

Non è pura teoria, ma un’esperienza concreta: è il nostro corpo fisico a dircelo, a farcelo sentire, e il corpo racconta solo storie vere… Ciò non è né un bene né un male. Semplicemente, questa nuova dinamica funziona così, secondo le leggi stesse della natura.”
do le leggi stesse della natura.”