I REGISTRI AKASHICI: UNA VISIONE MODERNA QUANTO ANTICA

I REGISTRI AKASHICI: UNA VISIONE MODERNA QUANTO ANTICA

Sentiamo sempre più spesso nominare  i Registri Akashici  ma  pochi ancora oggi ne conoscono il vero e profondo significato.

È doveroso sapere che non si tratta di una nuova moda, ma di una possibilità insita nell’essere umano dall’inizio della creazione stessa.

In quasi tutte le tradizioni spirituali orientali e occidentali si fa accenno a un libro, non fisico ovviamente, che raccoglie tutti gli accadimenti e persino i pensieri di tutti gli esseri viventi. Avere accesso a questo libro o registro significa avere accesso all’informazione primaria, e comprendere il senso della propria incarnazione e della Vita stessa.

Per comprendere meglio a cosa serve la lettura del registri akashico ti rimando a quest’articolo https://www.cristinavignato.com/a-cosa-serve-la-lettura-dei-registri-akashici/

Accenni del concetto di Akasha  si trovano anche nel primo misticismo cristiano: c'è l'idea del Libro della Vita, menzionato più volte nella Bibbia, che contiene i nomi e le azioni di coloro che sono destinati alla Salvezza. Nella cabala ebraica, il "Sefer Hachaim" (Libro della Vita) e il "Sefer Zikaron" (Libro della Memoria) contengono registri delle azioni umane e delle lezioni spirituali attraverso le vite. Questi scritti sacri alludono a un sistema di conservazione di registri metafisico che va ben oltre qualsiasi archivio umano.

L'idea di un campo di memoria universale ha incuriosito anche scienziati e filosofi nell'era moderna. Visionari come Rudolf Steiner, Helena Blavatsky e, più tardi, Ervin László affermano che il campo akashico possa essere un fenomeno energetico reale, che lega insieme coscienza, fisica e spiritualità in una teoria unificata della realtà.

Sebbene il linguaggio possa cambiare, l'essenza rimane: c'è una dimensione invisibile intessuta nell'esistenza, a cui chiunque può avere accesso, che preserva ogni vibrazione della vita. Così, i Registri Akashici non sono un'invenzione new age o un mito fantasioso; sono un'indicazione senza tempo e interculturale verso una verità più profonda sulla natura della realtà, una verità che i cercatori spirituali di tutte le epoche hanno cercato di intravedere, seppur fugacemente. Che siano intesi come una metafora della coscienza collettiva o come un archivio spirituale letterale, i Registri ci invitano a ricordare che non siamo mai veramente soli, mai veramente dimenticati e mai senza accesso alla saggezza che cerchiamo.

Accedere ai Registri Akashici significa, per molti versi, ricordare questa interconnessione e riscoprire la storia divina che si è sempre dispiegata sia dentro di noi che oltre noi.

L'idea di Akasha come campo non è solo una metafora mistica; tocca qualcosa di profondo all'intersezione tra spiritualità, filosofia e persino il pensiero scientifico emergente. Negli antichi insegnamenti sanscriti, Akasha era descritto come il più sottile dei cinque elementi, l'essenza stessa da cui tutto sorge e in cui tutto alla fine si dissolve. A differenza di terra, acqua, fuoco o aria, Akasha è invisibile, intangibile e incommensurabile con i mezzi ordinari. È la Forza Invisibile, la particella vibrazionale ovunque e in nessun luogo allo stesso tempo. Per gli antichi yogi e saggi, Akasha non era vuoto: era pieno di potenziale, saturo dell'energia della vita, della memoria e della coscienza stessa. Questa comprensione gettò le basi per il concetto spirituale più recente dei Registri Akashici. Se l'Akasha è il tessuto dell'esistenza, allora ogni vibrazione, ogni pensiero, ogni evento deve lasciare un'increspatura su di esso, proprio come un ciottolo gettato in uno stagno immobile. Queste increspature, impercettibili ai sensi ordinari, porterebbero la memoria del viaggio di ogni anima attraverso l'universo.

Facendo un balzo in avanti ai tempi moderni, emergono interessanti parallelismi tra questa antica visione e certe teorie scientifiche. In fisica quantistica, l'idea che l'informazione non sia mai veramente distrutta ma conservata in qualche forma risuona con il concetto akashico. Alcuni scienziati suggeriscono che il tessuto stesso dello spazio-tempo possa agire come un campo di memoria cosmico, codificando le interazioni e le storie delle particelle, proprio come si dice che i Registri Akashici codifichino le storie delle anime. Uno dei ponti più sorprendenti tra la scienza e l'idea akashica proviene dal lavoro del filosofo e teorico dei sistemi ungherese Ervin László. Nel suo "Akasha Paradigm", László propone che l'universo non sia una raccolta casuale di materia, ma un tutto interconnesso, guidato da un campo informativo fondamentale che chiama campo akashico o campo A. Secondo László, questo campo registra tutti gli eventi, le interazioni e le intenzioni, riecheggiando quasi perfettamente le antiche descrizioni mistiche dei Registri Akashici. Per lui, la coscienza e la materia non sono separate, ma sono parte di un continuum legato insieme da questa rete invisibile.

László suggerisce che quando mistici e cercatori spirituali affermano di accedere ai Registri Akashici, potrebbero sintonizzarsi su questo stesso campo, ricevendo informazioni che trascendono i limiti del tempo lineare e della memoria individuale.

Ciò che gli antichi saggi intuivano attraverso la meditazione e la pratica spirituale, i pensatori moderni stanno cominciando a intravederlo attraverso la lente della scienza avanzata. L'idea che la memoria esista indipendentemente da un singolo cervello o che la coscienza possa essere non locale, immagazzinata nel tessuto stesso dell'Universo, non è più pura fantascienza. I ricercatori in campi come la teoria olografica, l'entanglement quantistico e il punto zero, che lo sappiano o no, si stanno avvicinando alla visione antica di Akasha. Nella teoria olografica proposta dal fisico David Bohm, l'universo stesso può essere un gigantesco ologramma, il che significa che ogni sua parte contiene il tutto. Proprio come una lastra olografica contiene l'intera immagine in ogni frammento, così ogni punto dell'universo potrebbe contenere la memoria del tutto. Se questo è vero, allora i Registri Akashici non sono da qualche parte là fuori, ma sono codificati all'interno di ogni atomo, ogni respiro, ogni battito cardiaco. Accedervi significherebbe non tanto viaggiare verso una lontana ipotetica biblioteca spirituale ma immergersi  nei livelli sottili della realtà che sono già presenti dentro di noi.

Anche gli antichi studi sul suono e sulle vibrazioni suggerivano questa realtà. I mistici insegnavano che il suono e la vibrazione erano la forza creativa fondamentale dell'universo. In molte tradizioni, si credeva che suoni sacri come "Om" risuonassero con le frequenze stesse dell'esistenza. Anche la scienza moderna riconosce che al centro di tutta la materia ci sono vibrazioni, oscillazioni di energia. Così, se la realtà è fondamentalmente vibrazionale, ha senso che le vibrazioni del pensiero, del sentimento e dell'azione possano essere impresse nell'Akasha. In questa visione, i Registri Akashici non sono soprannaturali, ma sono parte dell'architettura naturale della realtà, che esiste semplicemente a un livello più fine di quanto i nostri sensi fisici percepiscano ordinariamente. Non sono storie statiche e congelate, ma energie viventi e respiranti con cui si può interagire, guarire e trasformare. Ecco cosa intendeva Edgar Cayce agli inizi del ‘900 quando diceva che “i Registri Akashici sono interattivi”!

Comprendere i Registri Akashici in questo modo cambia tutto. Non sono più un fenomeno misterioso riservato solo ai mistici, ma un promemoria che ci ricorda che viviamo in un universo partecipativo dove ogni scelta, ogni intenzione, ogni battito cardiaco risuona nell'eternità. I Registri ci invitano a vivere con maggiore consapevolezza, sapendo che le nostre vite sono intrecciate in un disegno che è sia profondamente personale che profondamente universale. Toccare i Registri Akashici, quindi, è toccare il polso stesso dell'esistenza e rendersi conto che anche noi siamo parte della memoria, del significato e della musica del cosmo stesso.

Se i Registri Akashici sono stati a lungo sussurrati dai mistici e nascosti negli insegnamenti delle antiche civiltà, è stato il lavoro di un uomo straordinario, Edgar Cayce, a portare l'idea nella coscienza del mondo occidentale moderno.

Cayce, detto anche il “profeta dormiente” per la sua capacità di entrare in una trance profonda da cui riemergeva senza ricordare nulla di ciò che aveva “letto”, ci ha lasciato un’enorme testimonianza dell’accuratezza delle sue letture.

Grazie al lavoro meticoloso della sua segretaria e del suo staff che trascriveva letteralmente tutto quello che Cayce diceva durante le sessioni, ancora oggi è possibile consultare oltre 14.000 trascrizioni delle sue letture, conservate nell’istituto da lui fondato in Virgina, l’A.R.E. (Association for Research and Elightment).

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Cristina Vignato

Cristina Vignato

Counselor olistica e Maestra di Registri Akashici è una ricercatrice dell’anima.

Da oltre 20 anni si sperimenta in percorsi di crescita personale e sostiene le persone nei momenti di difficoltà a ritrovare il proprio progetto animico.

Gli strumenti di trasformazione che usa sono: la respirazione circolare, la regressione (formata con Brian Weiss), la lettura del registro akashico e soprattutto molto amore. Conduce seminari del metodo da lei creato A.Mo.Re - Attenzione Movimento Respiro - per la trasformazione dell’essere, e celebra le Iniziazioni-Sintonizzazioni ai Registri Akashici in tutto il mondo.

Nel 2011 l’incontro con i Maestri dei Registri Akashici le cambia la vita: da allora si impegna affinché la comunicazione dai Maestri arrivi nel modo più chiaro possibile, rendendosi un canale di luce limpido e trasparente. 

È autrice dei libri “Akasha, la via all'indipendenza spirituale” (Anima Edizioni, 2017), “Letture dall'Akasha: apriti cielo!” (Anima Edizioni 2021), “Da cielo a terra : i Registri Akashici cambieranno l'umanità” (Anima Edizioni, 2024) e Ni sipeli, l'amore libera” (Youcanprint, 2023).

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